giovedì 16 maggio 2013

L’austerità uccide, avvertono gli economisti – Katie Allen.



Un nuovo libro sottolinea gli effetti devastanti sulla salute dei tagli dei Governi in Europa e Stati Uniti.

George Osborne, da uno sguardo ora: un nuovo libro afferma che è seriamente un male per la nostra salute, e che i tagli hanno già avuto un effetto devastante in tutta Europa e nel Nord America. Indicando un’impennata dei tassi di suicidio, un aumento delle infezioni da HIV e anche un focolaio di malaria, i ricercatori sostengono che i provvedimenti di austerità dei Governi stanno costando vite.

Nella ricerca commissionata da politici dell'opposizione si domanda che le coalizioni di Governo del Regno Unito limitino la loro implacabile spinta verso austerità, l'economista politico David Stuckler [http://people.ds.cam.ac.uk/ds450/]  e il medico-epidemiologo Sanjay Basu dicono che hanno mostrato che tali politiche sono "seriamente un male per la nostra salute".

Inoltre, tale sacrificio umano non è affatto la conseguenza inevitabile delle crisi economiche, dicono, come risulta da una serie di dati, dalla Grande Depressione degli anni ‘30 alla Russia post-comunista e le recessioni in corso nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti.

In “Il corpo economico: perché l’austerità uccide”, che uscirà il prossimo mese, si citano esempi dalla storia recente e di più tempo fa in cui la reazione del Governo agli shock economici ha avuto un impatto positivo e negativo sulla salute.

Gli esempi più incoraggianti che usano sono quelli della Svezia, dove il numero di suicidi è diminuito durante la recessione nel Paese, nonostante un forte aumento della disoccupazione. Gli autori attribuiscono questo ai programmi attivi di mercato del lavoro.

In Grecia, tuttavia, le infezioni da HIV sono aumentate di oltre il 200% dal 2011, quando sono stati tagliati i bilanci di prevenzione, mentre l'uso di droghe per via endovenosa è cresciuto tra il 50% di giovani  disoccupati. 

Anche la Grecia ha conosciuto il suo primo focolaio di malaria nei decenni successivi ai tagli del bilancio relativamente alle campagne anti-zanzara, dicono gli autori.

Guardando ancora più indietro, vedono spaventose lezioni della storia e sostengono che circa 1 milione di morti in Europa orientale nel corso degli anni ’90 "possono essere attribuiti a programmi di disinvestimento pubblici connessi all'austerità".

Pubblicizzando il libro, David Stuckler dice: "L'austerità sta avendo un effetto devastante sulla salute in Europa e Nord America. I danni che abbiamo trovato sono l'HIV e le epidemie di malaria, la mancanza di farmaci essenziali, la perdita dell’accesso alla sanità, e una epidemia evitabile da abuso di alcool, oltre a depressione e suicidio.

"I nostri politici devono tener conto delle gravi, ed in alcuni casi, profonde conseguenze sulla salute delle scelte economiche. Ma finora, i leader europei hanno negato l'evidenza che l'austerità stia costando delle vite."

La prova che Stuckler e Basu usano dal Regno Unito comprende un calo dei tassi di soddisfazione relativi al Servizio Sanitario Nazionale che è coinciso con i tagli, così come un aumento del numero di famiglie spinto fuori dalle loro case, da quando si è avviata l’austerità.

Basu ha detto: "In definitiva, ciò che mostriamo è che il peggioramento della salute non è una conseguenza inevitabile delle recessioni economiche; è una scelta politica. L’austerità fa male alla salute. Ma c'è un’altra via. In questo libro, si mostra come un nuovo New Deal potrebbe lavorare per migliorare le economie e la salute delle nostre nazioni ".



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