lunedì 10 giugno 2013

Rammarico greco – Paul Krugman.



Il FMI ha pubblicato un pezzo di autocritica (pdf) abbastanza notevole sulla politica adottata in Grecia. Ad una prima lettura, il rapporto sembra suggerire due difetti principali da parte del Fondo Monetario Internazionale: non è riuscito a capire in fretta che semplicemente la Grecia non poteva rimborsare in pieno il debito, ed ha enormemente sottovalutato il danno che l’austerità economica avrebbe inflitto.

Entrambi gli errori erano, se così posso dire, ovvi a quel tempo. Il piano della Troika non era chiaramente realistico - e quasi tutti noi sul versante keynesiano stavamo avvertendo , a gran voce, che i moltiplicatori stimati dai periodi normali, con la compensazione della politica monetaria, erano grossolanamente fuorvianti, per la politica di bilancio, nelle condizioni attuali. Tutto quello che si può dire è che il FMI ha fatto meglio rispetto al resto della Troika, con la BCE, in particolare, che realmente credeva alla fantasia di una austerità espansiva.


sabato 8 giugno 2013

Olli Rehn dovrebbe dimettersi per reati contro la Grecia e contro l'economia – Ambrose Evans Pritchard.



Nessuno si è assunto la responsabilità per gli errori disastrosi effettuati dalla UE-FMI e dalla Troika in Grecia, dove la disoccupazione giovanile ha appena raggiunto 58.3pc.

Nessuno si è dimesso, o non è stato pagato anche solo per un giorno, o ha affrontato un qualsiasi tipo di censura da un organo eletto, nonostante l'accusa stantia appena rilasciata dal FMI.

Peggio ancora, gli errori concettuali politici di base che hanno portato a questo tragico episodio non sono ancora stati pienamente corretti.


venerdì 7 giugno 2013

La macroeconomia della Disunione Europea – Paul Krugman.



Wolfgang Münchau porta all’attenzione un punto che non è nuovo, ma che ancora troppo spesso viene trascurato: l'area dell'euro è, per scopi macroeconomici pratici, una unità singola – unità che in realtà non fa più di tanto commercio con il resto del mondo . Politiche aggregate dell’area euro, monetarie e fiscali, dovrebbero quindi essere soggette, più o meno, alle stesse regole che si applicano negli Stati Uniti.

Ma poiché l'unione monetaria non è stata accompagnata da un'unione politica, il continente nel suo complesso sta perseguendo una serie di politiche restrittive folli. Quindi abbiamo una economia con una massiccia disoccupazione e un'inflazione che è troppo bassa per qualsiasi ragionevole standard (l’Europa, ancor più che l'America, avrebbe fatto molto meglio con un obiettivo di inflazione del 4 per cento):