domenica 19 maggio 2013

I sadomonetaristi di Basilea – Paul Krugman



Il WSJ evidenzia un discorso di Jaime Caruana, direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali [Bank for International Settlements BIS n.d.t.], che avverte dei pericoli del denaro facile e della necessità di aumentare i tassi ora per evitare ... qualcosa o altro. E la sua opinione conta, dice il Journal:

Il Sig. Caruana non è un falco scontento messo in minoranza in un consiglio sulla definizione delle politiche, che cerca disperatamente di mettere le cose in chiaro proprio dopo essere stato messo in minoranza. Piuttosto, è il portavoce di un collegio globale di banchieri centrali, quasi tutti i quali si trovano sotto forte pressione da parte dei governi nazionali per far si che le cose vadano lisce mentre cercano di riparare l'economia.

Le sue opinioni contano anche per un altro motivo: la BIS è una delle poche istituzioni finanziarie internazionali (alcuni dicono la sola) a vedere l’arrivo della crisi finanziaria e a dare avvertimenti chiari prima del tempo.

venerdì 17 maggio 2013

Krugman segue ancora la MMT: patiti dell’oro e del bitcoin – Randall Wray



In un pezzo molto bello, Paul Krugman “distrugge” l'orientamento anti-sociale di coloro che fanno i procacciatori di oro o bitcoin come alternativa al denaro pubblico (vedi qui).

Vedete, lo Zio Sam è dannatamente deciso a generare iperinflazione attraverso i deficit da parte del presidente Obama ed il lancio di soldi dagli elicotteri del presidente Bernanke. Per proteggersi, è necessario acquistare oro e bitcoin - come ora!

Naturalmente, i venditori d'oro così come i gemelli Winklevoss (li ricorderete nel film Social Network -  sono i grandi investitori di bitcoin) amano la “montatura” del confronto tra gli Stati Uniti di oggi con Weimar e lo Zimbabwa del passato. Certo, molto presto avrete bisogno di prendere carriole di soldi di carta verde per comprare una pagnotta di pane dai vostri Hannafords o Safeways locali. I patiti dell’oro e del bitcoin si sono affrettati verso la sicurezza dell’ oro e del bitcoin, rispettivamente.

La teoria dell’austerità di Smith/Klein/Kalecki – Paul Krugman



Noah Smith ha recentemente offerto un interessante spunto sulle vere ragioni del perché l’austerità raccoglie così tanto sostegno dalle élites, non importa, in pratica, quanto male fallisca. Le élites, lui sostiene, vedono la difficoltà economica come un'opportunità per far passare le "riforme" - il che significa fondamentalmente le modifiche che vogliono, che possono o non possono effettivamente servire all'interesse di promuovere la crescita economica - e di opporsi a qualsiasi politica che potrebbe attenuare la crisi senza che siano necessarie queste modifiche:

Suppongo che gli "austeri" siano preoccupati che le macro politiche anti-recessione consentano ad un paese di "cavarsela" attraverso la crisi senza migliorare le sue istituzioni. In altre parole, essi temono che uno stimolo di successo sprecherebbe una buona crisi.

Se la gente pensa veramente che il pericolo degli stimoli non è che possano fallire, ma che possano avere successo, dovrebbe dirlo. Solo allora, credo, potremmo avere una discussione pubblica ottimale sui costi ed i benefici.

Le recessioni fanno male, ma l'austerità uccide - Jon Henley





Negli Stati Uniti, più di cinque milioni di persone hanno perso l'accesso alle cure sanitarie. In Grecia, c'è un aumento del 200% nei casi di HIV. E in alcuni dei paesi più colpiti, i tassi di suicidio sono in continua crescita. David Stuckler, autore di un nuovo libro esplosivo, dice che i fatti parlano da soli.

I programmi di austerità adottati dai governi occidentali sulla scia della crisi finanziaria globale del 2008 sono stati, intesi come un rimedio, un percorso difficile ma necessario, un trattamento per alleviare i sintomi di debiti e deficit e per curare la recessione. Ma se, David Stuckler dice che se l'austerità fosse stata portata avanti come un vero e proprio test clinico, "Oggi questo test Sarebbe stato immediatamente interrotto.” Le prove che tale teoria abbia avuto effetti collaterali letali -. con profondi risvolti sulle scelte politico-economiche dei rispettivi servizi sanitari nazionali e quindi  sulla salute dei loro abitanti - è schiacciante."

giovedì 16 maggio 2013

La Germania spinge la Francia verso la periferia - Lambert Strether



Di Delusional Economics, che è determinato a ripulire il flusso quotidiano di interessi costituiti dalla propaganda per produrre un contrappunto equilibrato. Postato tramite MacroBusiness.

Sapete, dopo Giugno 2012, ho davvero pensato che avessimo oltrepassato l’andirivieni degli argomenti relativamente all'uovo o alla gallina all'interno della zona Euro, ma ahimè, siamo di nuovo qui:

L’austerità uccide, avvertono gli economisti – Katie Allen.



Un nuovo libro sottolinea gli effetti devastanti sulla salute dei tagli dei Governi in Europa e Stati Uniti.

George Osborne, da uno sguardo ora: un nuovo libro afferma che è seriamente un male per la nostra salute, e che i tagli hanno già avuto un effetto devastante in tutta Europa e nel Nord America. Indicando un’impennata dei tassi di suicidio, un aumento delle infezioni da HIV e anche un focolaio di malaria, i ricercatori sostengono che i provvedimenti di austerità dei Governi stanno costando vite.

Nella ricerca commissionata da politici dell'opposizione si domanda che le coalizioni di Governo del Regno Unito limitino la loro implacabile spinta verso austerità, l'economista politico David Stuckler [http://people.ds.cam.ac.uk/ds450/]  e il medico-epidemiologo Sanjay Basu dicono che hanno mostrato che tali politiche sono "seriamente un male per la nostra salute".

mercoledì 15 maggio 2013

Ecco perché Roger Altman si sbaglia sul fatto che i mercati abbiano forzato l’austerità in Europa – Joe Weisenthal.



Il Presidente della Evercore, Roger Altman, era, questa mattina, su CNBC che affermava come  l'austerità in Europa non sia stata una "scelta", bensì piuttosto qualcosa che è stato forzato sui paesi dalla furia dei mercati del credito che sono in ribellione contro i carichi di debito elevati.

Questo non è corretto, e si può dimostrare così.

Per Giove, ce l’ha: Krugman (finalmente) adotta la MMT (e così fa Summers) – Randall Wray.



Come sapete, Paul Krugman si sta spostando lentamente ed inesorabilmente verso la MMT. L'ultimo ostacolo è stato quello dei “Vigilantes”. Krugman e Brad DeLong hanno sostenuto che non abbiamo bisogno di preoccuparci di loro ora che siamo nelle profondità di una trappola della liquidità. E ora che sappiamo che la magia del rapporto debito/PIL del 90% di Rogoff e Reinhart era frutto del loro povero lavoro empirico, Krugman sa che non c'è alcun trade-off  nell'aumento del debito a causa della bassa crescita economica.

Il punto critico è stato lo "sfollamento [crowding out n.d.t.]" - l'idea che una volta oltre la trappola della liquidità e tornati ad un mondo ISLM più “normale”, i disavanzi pubblici spingeranno i tassi di interesse. E questo poi ridurrà gli investimenti privati​​, così  tendendo ad abbassare la crescita economica. Tassi di interesse più elevati, crescita più bassa significano livelli di deficit del governo e del debito che crescono oltre la "sostenibilità".

lunedì 13 maggio 2013

I ricchi hanno guadagnato 5.6 trilioni di dollari dalla “ripresa”, mentre il resto di noi ha perso 669 miliardi – Les Leopold.


Non è un caso.


Foto: Shutterstock.con/durantelallera


Ci stanno fregando. E ora abbiamo i dati per dimostrarlo. Dal 2009 al 2011, gli 8 milioni di famiglie più ricche (il top 7%), in media, hanno visto la loro ricchezza salire da 1,7 milioni a 2,5 milioni di dollari ciascuno. Nel frattempo, il resto di noi - il “fondo” del 93% (che sono 111 milioni di famiglie) - ha subito un calo medio di 6.000 dollari ciascuno.

Facciamo due conti e scoprirete che il 7%, le famiglie più ricche (top), ha guadagnato un enorme 5.6 trilioni di dollari in patrimonio netto (attività meno passività), mentre il resto ha perso 669 miliardi dollari. La loro ricchezza è salita del 28%, mentre la nostra è diminuita del 4%.

E' come se l'intera ripresa economica fosse nelle tasche dei ricchi. E questo non è un caso. Ecco perché.

giovedì 9 maggio 2013

L’Euro deve perire, proprio come ha fatto il Gold Standard – Douglas Coe, Ann Pettifor.



Perché Micheal Burke sbaglia dicendo che la Grecia deve rimanere nell’Eurozona.

L'omissione fondamentale sottostante agli argomenti di Michael (contrastando la nostra tesi che la Grecia dovrebbe ripristinare la dracma) riguarda il settore finanziario. E ancora di più, l'architettura finanziaria globale.

La grave crisi economica che ha colpito gran parte del mondo trova la sua radice a causa della  liberalizzazione/de-regolamentazione finanziaria e nelle sue conseguenze: prezioso e facile denaro creato dal settore finanziario privato. L'unica vera soluzione alla crisi deve comportare un'inversione su larga scala della liberalizzazione.

martedì 7 maggio 2013

Un caso laico contro l’austerità – Stephanie Kelton.



Steve Kraske di The Kansas City Star mi ha recentemente intervistato per un pezzo sull’austerità. La “storia” è pubblicata sul giornale di oggi. Non è molto approfondita (a differenza dei blogger, i giornalisti sono sottoposti a severi vincoli di spazio!), Quindi ho continuato tramite un paio di commenti sul sito web di Star. Ho pensato di condividerli qui, dal momento che sto sempre cercando di migliorare il mio modo di comunicare queste idee con i non economisti. Quindi, ecco il mio sforzo “migliore” per fare un caso anti-austerità in termini semplici.

1. Quando permettiamo alla nostra economia di operare al di sotto della piena occupazione (come ora), stiamo sacrificando migliaia di miliardi di dollari in perdite di produzioni e di reddito ogni anno. Non potremo mai tornare indietro e recuperarle. Sono andate per sempre. Avete visto l'orologio del debito?! Ecco l'orologio della produzione perduta.

La chiamata alle armi di Paul Krugman contro l’austerità – Philip Inman.



Un'intervista con l’economista vincitore del premio Nobel, il cui libro attacca duramente la “delirante” strategia di riduzione del deficit.

Paul Krugman ha appena superato il punto di confine del milione di followers su Twitter. Non male per un economista accademico, anche se con un premio Nobel sotto il braccio, una posizione di rilievo presso la Princeton University, e un blog sul New York Times.

lunedì 6 maggio 2013

L’indecente inconsistenza dei neoliberisti – Bill Mitchell.



Lo scorso fine settimana, il governo australiano ha annunciato una nuova importante iniziativa di finanziamento per gli agricoltori. Il cosiddetto “Programma Finanziario per gliAgricoltori” sarà “applicato” a milioni di agricoltori che stanno lottando per sbarcare il lunario. Ogni volta che vedo questi provvedimenti speciali di assistenza essere distribuiti al settore rurale, che è politicamente ben organizzato, rifletto sulla situazione dei disoccupati. Con la disoccupazione in aumento in Australia mentre l'economia va in “retromarcia” sulla falsa riga della mancanza di domanda privata e di tagli fiscali deliberatamente imposti, la decisione di distribuire “elargizioni economiche” agli agricoltori “seminano” incoerenza. I disoccupati hanno probabilità di ottenere un lavoro minore al momento e il sostegno al reddito previsto dal governo è ben al di sotto della soglia di povertà. Questo divario di povertà è in aumento e il governo si rifiuta di aumentare il beneficio opponendo una impossibilità  fiscale. Dicono anche che sono focalizzati sulla creazione di posti di lavoro, nonostante la crescita dell'occupazione sia piatta. Il confronto tra il modo molto diverso in cui il governo tratta gli agricoltori relativamente a quello in cui tratta i disoccupati, ancora una volta, ci porta ad un modo di discutere del problema che influenza in modo significativo la maniera in cui poi cerchiamo di risolverlo. L'epoca neoliberista ha intensificato queste incongruenze che hanno minato la capacità della politica pubblica di  raggiungere il suo scopo - migliorare il benessere dei cittadini. La domanda da porsi è: perché tolleriamo questi modi incoerenti di pensare ai problemi politici e alle loro soluzioni?

domenica 5 maggio 2013

Shocks autolesionisti da austerità – Reda Cherif, Fuad Hasanov.




Reda Cherif, economista presso il Fondo Monetario Internazionale, e Fuad Hasanov, economista presso il Fondo Monetario Internazionale; pubblicazione originale su VoxEU.

Il primo approccio all’austerità dell’Europa ha innescato sforzi basati sulla ricerca di valutare l'efficacia delle strategie per la riduzione del debito. Questo articolo, sulla base di uno studio empirico dagli Stati Uniti, suggerisce che uno 'shock da austerità' in un'economia debole può essere controproducente. La riduzione del debito pubblico avviene storicamente poco a poco per mezzo di una migliore crescita. Se i responsabili politici, le imprese e famiglie, rispondono come in passato, dovremmo aspettarci deficit più bassi per mezzo di una maggiore crescita e, infine, la riduzione della ratio del debito.

venerdì 3 maggio 2013

La Spagna ripensa l’austerità – Matt Moffet, Art Patnaude.




MADRID -  Il Governo della Spagna, sotto una forte pressione pubblica per l’alta disoccupazione  registrata, ha detto di voler diminuire l’austerità con lo sviluppo di nuove misure volte a dare vita a un'economia che ha riconosciuto essere ancora più debole di quanto si pensasse.

L'annuncio di Venerdì per un "programma di stabilità" è arrivato un giorno dopo un devastante rapporto dei posti di lavoro per il primo quarto che ha mostrato una disoccupazione al 27,2%, il tasso più alto da quando la Spagna ha iniziato a tenere i registri negli anno ’70.

giovedì 2 maggio 2013

Proteste anti-austerità in Slovenia con il crescere delle paure per il salvataggio.




Circa 2.500 manifestanti si sono riuniti Sabato nel centro di Lubiana, la capitale della Slovenia, per protestare contro le nuove misure di austerità, che stanno per essere introdotto dal nuovo Governo di centro-sinistra.

"Sono qui perché credo che dobbiamo sbarazzarci di tutti quelli che hanno ricoperto alte cariche politiche nel corso degli ultimi 20 anni. Temo che le cose andranno ancora peggio in Slovenia se arriva la Troika, ma mi auguro che questo possa ancora essere evitato," ha detto Damijan Sencar, un ingegnere elettronico di 51 anni, parlando con Reuters.

La Bundesbank dichiara 'guerra' al bail out dei titoli di Mario Draghi davanti al più alto tribunale della Germania - Ambrose Evans-Pritchard



La Bundesbank tedesca ha promosso un attacco devastante sulle politiche di salvataggio di titoli della Banca Centrale Europea, rendendo i provvedimenti chiave anti crisi della zona euro quasi impraticabili.

Con la linea dura della banca centrale - conosciuta come il tempio della ortodossia monetaria - la corte superiore della Germania ha detto che l’impegno della BCE per puntellare il debito italiano e spagnolo comporta rischi enormi e viola i principi fondamentali. «Non è compito della BCE salvare gli Stati in crisi", ha scritto in un documento di 29 pagine trapelato su Handelsblatt.

L’austerità porta … austerità – Jhon T. Harvey.




Da quando è iniziato questo blog, circa due anni fa, ho ripetuto più e più volte che la cosa di cui ha più bisogno l'economia è più spesa a deficit, non meno. Questo perché:

* Abbiamo un sacco di capacità inutilizzata. Il nostro problema non è quello di richiedere ad ognuno di noi di accontentarsi di meno perché abbiamo "speso oltre i nostri mezzi", e quindi non possiamo più produrre i beni ei servizi che abbiamo prodotto cinque o dieci o quindici anni fa (se non altro, perché la capacità è cresciuta) . Non abbiamo alcuna necessità logica di licenziamenti, tagli salariali, e giorni di ferie forzati. Tutto ciò che questo farà è lasciare ancora più capacità inutilizzata.