Fonte: http://www.nakedcapitalism.com/2013/04/if-only-europe-could-sell-unemploy ment.html# Archives
Dal Delusional Economics, che è
determinato a ripulire il flusso quotidiano di interessi costituiti dalla propaganda per produrre un contrappunto
equilibrato. Ripostato tramite http://www.macrobusiness .com.au/2013/01/imf-admits-more-mistakes.
Un altro giorno, un altro giro di dati atroci per la zona euro:
Un altro giorno, un altro giro di dati atroci per la zona euro:
Il
tasso di disoccupazione in Spagna è salito ad un nuovo record del 27,2% della
forza lavoro nel primo trimestre del 2013, secondo i dati ufficiali. Il numero
totale delle persone disoccupate in Spagna ha ormai superato la cifra dei sei
milioni, anche se il tasso di crescita della disoccupazione ha subito un
rallentamento.
I
dati sottolineano la lotta della Spagna per uscire dalla crisi economica
iniziata cinque anni fa. Una grande manifestazione è in programma a Madrid contro
le misure di austerità. Venerdì scorso, il primo ministro Mariano Rajoy svelerà
le misure fiscali e politiche volte ad arrestare la recessione nella quarta più
grande economia della zona euro.
"Queste
cifre sono peggiori del previsto e mettono in evidenza la grave situazione
dell'economia spagnola, così come il disaccoppiamento scioccante tra l’economia
reale e quella finanziaria", ha detto Jose Luis Martinez, stratega di
Citi.
La
scorsa settimana, il Fondo monetario internazionale ha tagliato la sua
previsione per il 2013 della crescita della Spagna ad una contrazione del 1,6%
rispetto al 1,5% precedente e ha detto che il tasso di disoccupazione avrebbe
raggiunto un picco del 27% quest'anno.
La disoccupazione giovanile è segnalata al 57,2%, che è un numero così grande da essere quasi impossibile da comprendere. Il FMI sostiene che sia il picco di quest'anno, ma basta guardare alle loro opinioni passate sulle previsioni economiche per sapere che questa affermazione si dovrebbe prendere che con un pizzico di sale. Ultimamente i PMI [Purchasing manager system n.d.t.] mostrano ancora una contrazione, la produzione industriale è in calo del 6,5% rispetto ad un anno fa, e le sofferenze sono ancora oltre il 10% anche dopo l'attuazione di una “bad bank”, nel tentativo di ripulire il sistema bancario.
Con dati così austeri non c'è da
meravigliarsi che la Spagna sia su una banchina che si sgretola quando viene a
mancare la fiducia nella UE:
La
fiducia dei cittadini nell'Unione europea è scesa ai minimi storici nei sei
principali paesi dell'Unione europea, sollevando questioni di fondo circa la
sua legittimità democratica da più di tre anni nella peggiore crisi mai avuta dell’Unione,
lo mostrano i nuovi dati.
Dopo
quelle finanziarie, le crisi valutarie e del debito, un budget straziato e i tagli
alla spesa, i salvataggi delle nazioni ricche di quelle povere e la resa dei
poteri sovrani alla definizione delle politiche da parte tecnocrati
internazionali, l'euroscetticismo è in forte aumento, ed in una misura che
rischia di alimentare politiche populiste anti-UE vanificando gli sforzi dei
leader europei per arrestare il crollo ed in sostegno al loro progetto.
I
dati dell’Eurobarometro, l'organizzazione che raccoglie dati della UE, analizzati
dal Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR), nei “think tank”,
indicano un calo vertiginoso della fiducia nell'Unione europea in paesi come
Spagna, Germania e Italia, che sono storicamente molto favorevoli all'Europa.
In
Spagna, la fiducia nell'Unione europea è scesa dal 65% al 20% durante il periodo di cinque anni,
mentre la sfiducia è salita al 72% dal 23%.
E con i prezzi delle case
spagnole che accelerano verso il basso nel mese scorso, secondo Tinsa, e la corrispondente perdita di ricchezza del settore privato, in
realtà non è una sorpresa che l'occupazione continui a scendere, mentre i
livelli di rabbia aumentino.
Ma, come sappiamo, un aumento
della disoccupazione significa anche un calo delle entrate pubbliche che, sotto
l'attuale linea di pensiero, significa di nuovo una richiesta di maggiori tagli
nel settore pubblico e tutta la “pazza giostra” va. Negli ultimi anni abbiamo
visto questo succedere nella periferia europea, ma come ho segnalato per più di
18 mesi sia la Francia che i Paesi Bassi sono le economie "core"
che sono altamente suscettibili di “andare nella direzione della periferia” a
causa alla struttura macroeconomica delle loro economie.
Non sorprende che nelle ultime
settimane entrambi i paesi hanno riconosciuto che mancheranno l’obiettivo del
3% del deficit di disavanzo quest’anno, mentre abbiamo già visto un certo
numero di altri paesi ricevere concessioni ai loro attuali programmi di
salvataggio a causa di dinamiche economiche peggiori del "previsto".
All'inizio di questa settimana il
presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha dichiarato che ci sono stati segni ai termini dei quali l'attuale quadro politico
sta raggiungendo i suoi limiti politici, suggerendo che stia ora diventando
evidente, anche per gli eurocrati di Bruxelles, come l'esperimento dell’austerità
stia fallendo.
Così come ho detto nel dicembre del 2011:
La
mia ipotesi è che, se l'Europa ratifica questo quadro ..., dopo 12-24 mesi di
tentativi l'effetto sarà così disastroso che alla fine rinuncerà. Ma fino ad
allora il mio caso base per l'Europa è un risultato economico significativamente
peggiore.
Non siamo ancora arrivati, ma ho
ancora altri 8 mesi sotto la mia cintura.
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