Neil Irwin su Wonkblog ha
pubblicato un nuovo post: il deficit è in rapida diminuzione. Può Washington accettare la vittoria?
Egli cita John Makin dell’American Enterprise Institute,
che dice, con approvazione, che gli Stati Uniti hanno probabilmente imposto abbastanza
austerità "per ora". Poi ci mostra l'evidenza.
[Evidenza : un forte calo nel deficit federale. La
linea blu è l’andamento del saldo del Governo federale in una media di tre
mesi. Mentre la linea grigia rappresenta una media su andamento annuale
n.d.t.]
Irwin fa il punto ovvio che i
deficit tendono a scendere durante la fase di ripresa del ciclo:
"L'economia sta gradualmente
guarendo, portando a maggiori entrate fiscali e riducendo la spesa sociale".
Ciò che egli non vi mostra è
questo:
E' lo stesso grafico, ma con
aggiunte le recessioni (barre grigie). Così che cosa si vede? In sostanza, che
l'economia tende ad andare in recessione quando la politica fiscale diventa
troppo stringente - un punto sottolineato di routine dai collaboratori di questo blog.
Purtroppo, non è qualcosa che Irwin sottolinea. Invece, egli cita Jan Hatzius (Chief
economist di Goldman Sachs), che dice che si aspetta che il deficit federale continui
la sua tendenza al ribasso, scendendo dal suo livello attuale (circa il 4,5 per
cento del PIL) al 3 per cento o meno nelle previsioni per il 2015.
Invece che alzare un cartellino
rosso sulle conseguenze del fatto di lasciare che il deficit diventi troppo
piccolo, Irwin offre questa, a prima vista, come una buona notizia. La tesi di
fondo è che ridurremo abbastanza la dimensione del deficit per tenerci fuori
dai guai - per adesso - in modo da poter essere momentaneamente tranquilli,
mentre mettiamo insieme un piano per affrontare il nostro problema davvero
preponderante: il deficit sul lungo periodo.
La
lezione di tutto ciò per il Congresso dovrebbe essere questa: focalizzarsi sul
lungo termine, non sul breve termine. La
caduta dei deficit nei prossimi anni non risolverà i problemi più grandi, sul
lungo termine, che Stati Uniti si trovano di fronte, con “briglie” per il
rapido aumento dei costi di assistenza sanitaria e un codice fiscale
ingombrante e spesso sleale.
Va bene, non posso discutere con
il punto circa il codice fiscale, è ingombrante e spesso ingiusto, ma
fermiamoci ed esaminare l’altra pretesa di Irwin - l'idea che abbiamo bisogno
di tenere a freno il rapido aumento dei costi di assistenza sanitaria, perché
sono i driver dei guai fiscali di lungo termine.
Che cosa? Aspetta un minuto. Sui costi sanitari si stanno già "tirando le redini", come un altro autore del Wonkblog di Irwin, Sarah Kliff ha dimostrato. I costi sanitari sono cresciuti al loro tasso più lento degli ultimi decenni. (È ironico che il post di Irwin sia su come il deficit in realtà cali, ma non riesce a ricordare che qualcosa di simile sta accadendo con i costi sanitari).
[Crescita della spesa sanitaria,
attuale (linea continua) e predetta (linea tratteggiata) n.d.t.]
E questo è un “drago” importante da
uccidere, perché la corsa dei costi sanitari è ampiamente considerata (dalle
maggioranze in entrambi i partiti) come essere il driver primario del nostro
debito a lungo termine e dei nostri guai di disavanzo. Piuttosto che ucciderla,
Irwin alimenta la bestia.
La prossima volta, potrebbe fare
riferimento a questa importante analisi di due membri dello staff della Federal
Reserve. Questa fa della previsione dei CBO sui costi crescenti della sanità (e
successivamente su debito e deficit di lungo termine) quello che Herndon, Ash ePollin hanno fatto di recente alle previsioni sul “punto di non ritorno” di Reinhart e
di Rogoff.
Ancora meglio, Irwin potrebbe “tornare”
da Hatzius e chiedergli di spiegare - alla luce di quello che ha detto qui -
l'opportunità e la sostenibilità del 3% di deficit di bilancio previsto da
Goldman. In particolare, chieda a Hatzius di spiegare che cosa significherebbe
per il settore privato nazionale in un mondo in cui gli Stati Uniti solitamente
hanno un deficit di bilancio che supera il 3 per cento del PIL. (Ho già
tracciato le implicazioni qui).
I problemi fondamentali con quanto
di ciò è scritto su debito e deficit sono due: (1) Quasi nessuno distingue
quelli che sono semplicemente gli utenti della moneta da coloro che sono invece
emittenti di moneta.
E' una svista enorme, e porta a gravi errori nella previsione di cose come la
sostenibilità (o "punti di non ritorno"), (2) Quasi nessuno pensa al
deficit del governo nel giusto contesto (stato patrimoniale). Siamo collegati,
nazionalmente e globalmente, per i nostri bilanci. I deflussi da un settore
dell'economia diventano afflussi in altri Paesi ed i disavanzi pubblici sonouna fonte importante dei profitti delle multinazionali.
In questo momento molta gente ha
smesso di pensare a ciò che necessariamente implica il fatto che il Governo “stringa” la cinghia.
Traduzione a cura di Luca Pezzotta.
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