lunedì 10 giugno 2013

Rammarico greco – Paul Krugman.



Il FMI ha pubblicato un pezzo di autocritica (pdf) abbastanza notevole sulla politica adottata in Grecia. Ad una prima lettura, il rapporto sembra suggerire due difetti principali da parte del Fondo Monetario Internazionale: non è riuscito a capire in fretta che semplicemente la Grecia non poteva rimborsare in pieno il debito, ed ha enormemente sottovalutato il danno che l’austerità economica avrebbe inflitto.

Entrambi gli errori erano, se così posso dire, ovvi a quel tempo. Il piano della Troika non era chiaramente realistico - e quasi tutti noi sul versante keynesiano stavamo avvertendo , a gran voce, che i moltiplicatori stimati dai periodi normali, con la compensazione della politica monetaria, erano grossolanamente fuorvianti, per la politica di bilancio, nelle condizioni attuali. Tutto quello che si può dire è che il FMI ha fatto meglio rispetto al resto della Troika, con la BCE, in particolare, che realmente credeva alla fantasia di una austerità espansiva.


Che cosa si poteva o si sarebbe dovuto fare di diverso? Il rapporto più o meno riconosce che il male sarebbe stato inferiore con alcune maggiori remissioni anticipate del debito, ma respinge l'idea di una maggiore gradualità per il fatto che il finanziamento non sarebbe stato disponibile. Ma guarda: se fossimo disposti a immaginare un mondo in cui la Troika fosse stata disposta, nel 2010, ad ammettere  che una maggiore remissione del debito era necessaria, perché non immaginare anche che in questo mondo, la BCE fosse disposta dal’inizio al backstop del debito sovrano nel modo in cui ha finalmente  iniziato a fare anni dopo? Penso che fosse possibile prevedere un programma greco che avesse inizio con una grande svalutazione del debito, negoziando sulla parte peggiore ma non paralizzando con l’austerità i sostanziali prestiti ponte della BCE, così la Grecia sarebbe tornata sul mercato privato nel 2012 o giù di lì.

OK, non sarebbe successo politicamente, e forse anche se lo avessero fatto il “prezzo” sarebbe stato comunque socialmente disastroso. Ma in questo caso c'è da chiedersi se valeva la pena cercare di tenere la Grecia nell'euro in ogni modo. "L’uscita dei greci"  sarebbe stata una pessima notizia, e lo sarà ancora se alla fine dovesse succedere. Ma lo è rispetto a ciò che è realmente avvenuto?



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