Wolfgang Münchau porta
all’attenzione un punto che non è nuovo, ma che ancora troppo spesso viene
trascurato: l'area dell'euro è, per scopi macroeconomici pratici, una unità singola
– unità che in realtà non fa più di tanto commercio con il resto del mondo . Politiche
aggregate dell’area euro, monetarie e fiscali, dovrebbero quindi essere soggette,
più o meno, alle stesse regole che si applicano negli Stati Uniti.
Ma poiché l'unione monetaria non
è stata accompagnata da un'unione politica, il continente nel suo complesso sta
perseguendo una serie di politiche restrittive folli. Quindi abbiamo una
economia con una massiccia disoccupazione e un'inflazione che è troppo bassa
per qualsiasi ragionevole standard (l’Europa, ancor più che l'America, avrebbe
fatto molto meglio con un obiettivo di inflazione del 4 per cento):
[Inflazione annuale dell’area
euro e sue componenti in percentuale – i beni relativamente all'indice
armonizzato dei prezzi al consumo sono, cibo, alcool, tabacco; energia; beni
industriali non energetici; servizi. Poi tutti i beni esclusi energia, cibo,
alcool e tabacco; e esclusa solo l’energia n.d.t.]
Eppure, ciò che nettamente vediamo
è una politica fiscale restrittiva:
Aggiustamento ciclico del surplus
del saldo primario nell'euro area.
E la BCE non sta nemmeno ancora
cercando di compensare questo drenaggio fiscale con una politica monetaria
espansiva, in parte a causa del timore di reazioni avverse al possibile aumento
dell'inflazione in Germania.
Noi spesso possiamo impantanarci, o ci impantaniamo, nei dettagli dell’analisi di un paese, per non parlare delle difficoltà
politica della situazione. Ma una volta ogni tanto vale la pena di tornare a pensare
alla fondamentale follia della politica europea aggregata.
Nessun commento:
Posta un commento