venerdì 7 giugno 2013

La macroeconomia della Disunione Europea – Paul Krugman.



Wolfgang Münchau porta all’attenzione un punto che non è nuovo, ma che ancora troppo spesso viene trascurato: l'area dell'euro è, per scopi macroeconomici pratici, una unità singola – unità che in realtà non fa più di tanto commercio con il resto del mondo . Politiche aggregate dell’area euro, monetarie e fiscali, dovrebbero quindi essere soggette, più o meno, alle stesse regole che si applicano negli Stati Uniti.

Ma poiché l'unione monetaria non è stata accompagnata da un'unione politica, il continente nel suo complesso sta perseguendo una serie di politiche restrittive folli. Quindi abbiamo una economia con una massiccia disoccupazione e un'inflazione che è troppo bassa per qualsiasi ragionevole standard (l’Europa, ancor più che l'America, avrebbe fatto molto meglio con un obiettivo di inflazione del 4 per cento):

[Inflazione annuale dell’area euro e sue componenti in percentuale – i beni relativamente all'indice armonizzato dei prezzi al consumo sono, cibo, alcool, tabacco; energia; beni industriali non energetici; servizi. Poi tutti i beni esclusi energia, cibo, alcool e tabacco; e esclusa solo l’energia n.d.t.]


Eppure, ciò che nettamente vediamo è una politica fiscale restrittiva:

Aggiustamento ciclico del surplus del saldo primario nell'euro area.



E la BCE non sta nemmeno ancora cercando di compensare questo drenaggio fiscale con una politica monetaria espansiva, in parte a causa del timore di reazioni avverse al possibile aumento dell'inflazione in Germania.

Noi spesso possiamo impantanarci, o ci impantaniamo, nei dettagli dell’analisi di un paese, per non parlare delle difficoltà politica della situazione. Ma una volta ogni tanto vale la pena di tornare a pensare alla fondamentale follia della politica europea aggregata.


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